Anche a Manfredonia, alle elezioni politiche dello scorso 4 marzo, il successo del Movimento 5Stelle è stato netto (48% dei voti), al pari del forte ridimensionamento del Partito Democratico (16 % dei voti).

Nonostante i dati non siano dissimili a quanto accaduto nel resto del Mezzogiorno,  abbiamo provato a fare un’analisi più specifica, campionando alcune sezioni elettorali in zone significative della nostra città (Nuovi Comparti; Centro città; Monticchio; Primo piano di zona; Frazione Mezzanone).

I cittadini residenti nei nuovi Comparti (sez. 45:Coppanavigata; e 19: Scuola Materna Rione Occidentale), con 1604 voti validi, si sono così espressi:

962 voti al M5S, pari al 60%;

379 voti al Centrodestra (Forza Italia; Lega; Fratelli d’Italia; Noi con l’Italia), pari al 23,6%;

214 voti al Centrosinistra (Partito Democratico; Insieme; Civica Lorenzin; +Europa), pari al 13,4% [il solo P.D. ne ottiene 187 = 11,6%];

22 voti a Liberi e Uguali, pari al 1,4%,

[La percentuale che si ottiene sommando i voti del P.D. e di LeU è del 13%].

 

Nel centro città (Corso Manfredi; Corso Roma; Via Maddalena; Via Tribuna; Via Stella: sez. 7 – Istituto Croce e sez. 13-Istituto De Sanctis), su 758 voti validi, si sono avuti questi risultati:

282 voti al M5S, pari al 37,2%;

268 voti al Centrodestra, pari al 35,3%;

166 voti al Centrosinistra, pari al 21,9% [il solo P.D. ottiene 147 voti = 19,4%];

14 voti a LeU, pari all’1,8%;

[La percentuale che si ottiene sommando i voti del P.D. e di LeU è del 21,2%].

 

A Monticchio abbiamo campionato le sezioni 17 e 18 dell’Istituto De Sanctis, (comprendenti fra l’altro Via C.Battisti; Via Gargano; Via Pulsano; Via Galilei; Via Matteotti), dove, su 615 voti validi, si sono avuti questi risultati:

306 voti al M5S, pari al 49,8%;

194 voti al Centrodestra, pari al 31,5%;

92 voti al Centrosinistra, pari al 15% [il solo P.D. ottiene 83 voti =13,5%];

9 voti a LeU, pari all’1,5%

[La percentuale che si ottiene sommando i voti del P.D. e di LeU è del 15%].

 

Nell’area del primo piano di zona, con case di edilizia economica e popolare (sez. 43: Scuola Materna Rione Occidentale e sez. 46: Coppanavigata, comprendente fra l’altro Via Tratturo del Carmine; Piazzale Bernini; Viale Caravaggio), su 1158 voti validi, si sono avuti questi risultati:

573 voti a M5S,  pari al 49,5%;

323 voti al Centrodestra,  pari al 27,9 %;

207 voti al Centrosinistra, pari al 17,9% [il solo P.D. ottiene 176 = 15,1%];

26 voti a LeU, pari al 2,2%;

[La percentuale che si ottiene sommando i voti del P.D. e di LeU è del 17,3%].

 

Infine abbiamo considerato la Frazione Mezzanone (sez. 41), dove su 284 voti validi, si sono avuti questi risultati:

145 voti a M5S, pari al 51%;

89 voti al Centrodestra,  pari al 31,3%;

32 voti al Centrosinistra,  pari all’11,2% [il solo P.D. ottiene 28 voti = 9,9%];

8 voti a LeU, pari al 2,8 %.

[La percentuale che si ottiene sommando i voti del P.D. e di LeU è del 12,7%].

 

Nel limitato numero di sezioni campionate, il M5S risulta essere di gran lunga il primo partito. A differenza però del dato nazionale, in queste sezioni il M5S supera il centrodestra, con un valore superiore al risultato nazionale, giungendo (ad eccezione che nel centro città) a rappresentare almeno il 50% del corpo elettorale.

Sempre contrariamente al dato nazionale, all’interno della coalizione di centrodestra il primo partito risulta essere Forza Italia e non la Lega (Comparti: 224 vs 95; Centro: città: 181 vs 43; Monticchio: 134 vs 45; zone popolari: 221 vs 74; Frazione Mezzanone: 48 vs 33). A dimostrazione di una non ancora ben radicata presenza del partito di Matteo Salvini nell’Italia meridionale.

L’analisi dell’andamento del voto nel centro cittadino offre poi interessanti spunti di riflessione, se lo si confronta con quello emerso nelle periferie.

Infatti, se nelle periferie (Comparti; zona di edilizia popolare; Frazione Mezzanone) lo stacco fra i primi due arrivati, M5S e Centrodestra, risulta maggiore (rispettivamente 60% vs 23,6%; 49,5 % vs 27,9%; 51% vs 31,3%), nel centro cittadino esso si riduce a meno di due punti percentuali (37,2 % vs 35,3%). Inoltre, se nel centro città il Partito Democratico ottiene il suo risultato migliore (19,4%), nelle periferie il dato è peggiore rispetto alla media nazionale (15,1 % piano di edilizia popolare; 11,6% Comparti; 9,9% Frazione Mezzanone).

Questa differenza, fra centro e periferia, risulta in linea con l’andamento nazionale e dimostra ancor più come in aree a forte densità abitativa, popolate prevalentemente da giovani, e dove sono tangibili i limiti e le carenze di infrastrutture e servizi, gli elettori, forse anche per protesta, hanno preferito un nuovo attore politico (M5S) piuttosto che soggetti politici, a partire soprattutto dal PD, da molti anni in prima linea nelle istituzioni locali.

I dati, si sa, di spunti di riflessione ne offrono infiniti ed i più diversi tra loro. Questa volta, però, anche a Manfredonia, c’è poco da discutere su chi abbia vinto e chi sia stato sconfitto. Sulle cause della sconfitta, e soprattutto su come ci si intende rialzare e riprendere la china, si aspettano ancora riflessioni serie e convincenti; riflessioni, si spera, non legate alla logica di uno sterile “mal comune, mezzo gaudio.”

Domenico Antonio Capone

 

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