Da “La gazzetta del Mezzogiorno”

Situata alla periferia di Foggia, da cui dista quindici chilometri, Borgo Mezzanone è una frazione del Comune di Manfredonia, da cui dista circa trenta chilometri.

La notevole distanza dal comune di appartenenza, fin dai tempi della sua fondazione, risalente al 1935 (come opera di bonifica del luogo), ha determinato problemi che, soprattutto durante l’ultimo ventennio, si sono notevolmente aggravati.

È costituita da un agglomerato urbano formato da circa duecento abitazioni e diverse case rurali, per le quali il Borgo costituisce l’unico centro urbano di riferimento.

La popolazione è costituita per la gran parte da famiglie residenti nel Comune di Manfredonia, per lo più originari o discendenti dei primi coloni, i cosiddetti ‘poderisti’ o ‘artigiani’, che occupano le abitazioni storiche, quelle antistanti l’unica chiesa, intitolata alla Madonna del Grano, e i più recenti complessi edilizi, edificati negli anni ‘80 e ‘90. Vi sono poi famiglie che mantengono la residenza anagrafica nel Comune di Foggia, per lo più nuclei famigliari disagiati, che dalla seconda metà degli anni ’90 occupano un intero quartiere, situato dietro la chiesa, in abitazioni inizialmente prese in fitto e messe loro a disposizione dal Comune di Foggia per rimediare ad un’emergenza abitativa che avrebbe dovuto essere risolta nel giro di alcuni mesi e che invece dura da alcuni decenni, con gravi conseguenze di vario genere per la borgata. Infine, vi sono famiglie che abitano nei nuclei sparsi nelle campagne d’intorno e che fanno anche loro riferimento al borgo per i pochi servizi esistenti: un autobus di linea che collega la borgata con il capoluogo provinciale, superaffollato ma con corse frequenti e regolari, un negozio di generi alimentari, la scuola, unico centro vitale della borgata, un medico per due volte a settimana e un bar e un bar-tabacchi.

I vecchi abitanti del Borgo sostengono che un tempo c’era tutto quello di cui aveva bisogno una comunità che viveva di agricoltura e di artigianato: un medico, un ufficio postale, un paio di negozi di generi alimentari, una parrocchia, un ufficio comunale, un presidio delle forze dell’ordine; un asilo gestito da un gruppo di religiose e una squadra di calcio che ha vinto diversi trofei.

Vi si organizzavano regolarmente feste e sagre, alimentando e mantenendo vivo un sentimento di comunità tra famiglie che sentivano comunque forte l’appartenenza alla più vasta comunità cittadina di Manfredonia.

I cambiamenti sociali, primo tra tutti l’abbandono delle campagne, hanno portato ad una progressiva diminuzione della popolazione, che ha avuto come immediata conseguenza la riduzione e man mano la perdita dei servizi pubblico locali, non più ripristinati neanche quando negli anni successivi si è avuto un nuovo aumento della popolazione.

In origine il nome era Borgo La Serpe in ricordo del giovane fascista cerignolano Raffaele Laserpa morto durante il tentativo di occupazione della Camera del Lavoro di San Severo.
Da: AUXILIUM Borgo Mezzanone

Dagli anni Novanta si è infatti avuta la presenza sempre più massiccia di immigrati extra comunitari, provenienti dall’Africa del Nord e del Centro, in un primo momento stagionali, che si riversavano nelle campagne per la raccolta del pomodoro, durante i mesi estivi.

Successivamente, con la trasformazione della vicina pista ex NATO in un centro d’accoglienza prima e in un ‘C.A.R.A.’ dopo, la situazione socioeconomica è cambiata portando non poco scompiglio nella popolazione, non abituata ad un cambiamento così rilevante e repentino, dai risvolti mediatici sempre più spesso negativi a causa degli episodi di violenza e di intolleranza, che hanno compromesso l’immagine della borgata.

Oggi quando si parla di Borgo Mezzanone si parla di immigrati, di disordini, di problemi legati allo sfruttamento della manodopera, ma non si parla più della popolazione che vive stabilmente nel Borgo, della gente comune, che pur pagando le tasse si ritrova e a non avere più servizi.

Cartolina della Borgata Rurale “La Serpe”. Da
picclick.it

Non ci sono rappresentanti locali nel consiglio comunale di Manfredonia che possano fare gli interessi del Borgo e che possano portare a migliorare le condizioni della popolazione. Anche l’esistenza della Circoscrizione, priva di poteri decisionali, poco ha potuto fare per far sentire la propria voce presso le istituzioni di riferimento (è di poco tempo fa la notizia della restituzione del contributo di 350 mila euro riconosciuto all’Amministrazione foggiana dal Ministero dell’Interno e destinato al superamento della situazione di degrado di Borgo Mezzanone, restituzione avvenuta, si può leggere su più quotidiani del periodo, per la mancanza di autorizzazione da parte del  comune di Manfredonia).

Senza parlare dell’unico ufficio comunale, con un unico dipendente che per un paio di volte a settimana e per un paio d’ore si occupava di alcuni ordinari servizi anagrafici, presente fino allo scorso anno, ma chiuso definitivamente in seguito al pensionamento dell’impiegato.

Il disinteresse dell’ente comunale di riferimento è tale da non riuscire a far pagare la TASI ai residenti perché non riesce nemmeno a far recapitare le cartelle ai cittadini!

Il degrado nella borgata è fin troppo visibile! Strade dissestate, mancanza di cura del verde pubblico, servizio ecologico svolto a singhiozzo, aumento del randagismo, mancanza di spazi pubblici adeguati per i bambini e i ragazzi, costretti a giocare in strada e soprattutto senza regole, lasciandosi di frequente andare ad atti vandalici ai danni di cose ed abitazioni.

La borgata non è provvista di servizi sociali, né di strutture idonee alla socializzazione, all’aggregazione e all’integrazione; solo la scuola e la parrocchia fungono da punto di riferimento per le famiglie e soprattutto per i bambini e i ragazzi.

La scuola, che opera attivamente sul territorio, in collaborazione con l’associazione di promozione sociale, Auxilium Borgo Mezzanone, svolge un ruolo sociale fondamentale sia per favorire l’integrazione e l’inclusione, sia per scoraggiare e prevenire la devianza. I bambini che la frequentano vi incontrano adulti disposti al dialogo e all’ascolto, con cui poter sperimentare realtà ‘normali’.

L’utenza scolastica è in effetti costituita in gran parte da minori provenienti da situazioni familiari a rischio, con disagi sociali evidenti, diversamente abili, certificati e non, e stranieri provenienti dai vicini casolari, che corrono il serio rischio di cadere preda della microcriminalità organizzata presente in zona.

Per tali motivi, i docenti si trovano a lavorare in prima linea, esponendosi di persona e subendone talvolta le conseguenze anche in termini di minacce personali e di danni ai loro beni.

La parrocchia è molto attiva nella vita della borgata, sia per i residenti locali che per gli extracomunitari, grazie all’impegno svolto dai sacerdoti diocesani e da due padri camilliani residenti sul territorio; tuttavia la frequenza alle attività religiose è scarsa.

Assenti i collegamenti con Manfredonia, mentre quelli con Foggia, rappresentati dai mezzi pubblici dell’ATAF, sono regolari ma troppo spesso sovraccarichi, soprattutto in alcune fasce orarie, e comunque  insufficienti.

Considerata la sua ubicazione nella piana del Tavoliere, Borgo Mezzanone costituisce anche l’unico  punto di riferimento e di ritrovo per immigrati, extra comunitari e non, che affollano le campagne circostanti, il più delle volte in modo abusivo e senza il rispetto delle comuni norme igieniche.

In questo momento il problema più grave che vive la comunità è la mancanza di fiducia che le cose possano cambiare in meglio e di conseguenza l’apatia che ormai caratterizza lo stato d’animo degli abitanti della zona.

Eppure, qualche segnale di speranza non manca.

Recentemente un gruppo di giovani ha costituito un comitato feste e sta cercando di organizzare degli eventi che possano valorizzare il territorio, mentre un comitato spontaneo formato da adulti sta cercando di portare all’attenzione degli organi competenti alcune delle problematiche più sentite: come la necessità di ripristinare un servizio di pulizia delle strade più regolare, garantire una presenza delle forze dell’ordine più costante, considerati i furti e gli atti vandalici, e offrire una qualità della vita migliore.

Si pensa anche alla riqualificazione e alla cura di spazi collettivi presenti sul territorio, come i campi di calcio e la villa, e alla realizzazione di altri: ad es. un parco giochi per i più piccoli, ma soprattutto la fornitura di servizi con personale, anche locale, qualificato e responsabile.

Fondamentale potrebbe essere l’avvio di validi ed efficaci strumenti di collaborazione attiva tra le istituzioni e i cittadini della borgata, in forma di delegazione o strutturando meglio la Circoscrizione,  al fine di individuare le priorità, cercare un modo possibile per migliorare la qualità della vita e  valorizzare il territorio così da abbattere il pregiudizio comune secondo cui : ‘Borgo Mezzanone = Immigrati’, laddove l’immigrazione è considerata in senso negativo come arretratezza e disordini.

Vi è quindi chi non vuole arrendersi all’apatia, ma chiede il sostegno delle istituzioni e della politica, che tarda ad arrivare.

Matteo Lombardi e Maria  Pina Vitulano

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