di Michela CiuffredaNicola di Bari

L’esecuzione del piano di riequilibrio finanziario del Comune di Manfredonia

I problemi di finanza pubblica dei Comuni italiani sono dovuti anche ad una carenza del sistema informativo degli enti locali, che non hanno “segnalato” in tempo l’avvicinarsi della grave crisi finanziaria.

piano di rientro manfredonia | Comunità e territorio

Foto da: www.comune.manfredonia.fg.it

Anche per il Comune di Manfredonia, l’introduzione della contabilità economico patrimoniale e della funzione di programmazione e controllo della gestione avrebbero consentito di superare i limiti dell’attuale sistema di contabilità finanziaria, fornendo in tempi immediati una rappresentazione chiara, veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Comune.

In altre parole, i sistemi di contabilità economico-patrimoniale e di programmazione e controllo (sistema integrato di contabilità) possono fornire informazioni utili ed immediate per esprimere un giudizio sull’efficienza e la produttività dell’ente pubblico nell’impiego delle risorse nonché sull’efficacia dei servizi forniti alla collettività.

Un adeguato assetto organizzativo, contabile e di controllo avrebbe rilevato immediatamente i primi sintomi di crisi finanziaria ed economica, attivando tutte le azioni necessarie, politiche e gestionali, per ristabilire l’equilibrio complessivo.

I vantaggi fondamentali che sono riconosciuti alla contabilità economico patrimoniale rispetto a quella finanziaria sono la migliore capacità di fornire una rappresentazione chiara, veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria e un maggior orientamento al lungo periodo.

In termini analitici, i benefici correlati alla contabilità economica-patrimoniale sono i seguenti:

  • evidenziazione, anche nel medio-lungo periodo, dell’impatto e sostenibilità economica e finanziaria delle politiche pubbliche e dell’equità intergenerazionale, ossia della capacità di preservare il valore del patrimonio pubblico da trasferire alle successive generazioni;
  • rappresentazione della composizione quantitativa e qualitativa del patrimonio del Comune tramite la redazione dello Stato Patrimoniale, che costituisce il documento che evidenzia squilibri parziali e complessivi;
  • identificazione dei costi dei servizi e dei programmi pubblici; ciò genera impatti positivi in termini di controllo dei costi, misurazione dell’efficienza e della produttività, responsabilizzazione dei dirigenti sull’impiego delle risorse e sui conseguenti risultati ottenuti. Tali informazioni sono possibili se all’introduzione della contabilità economico patrimoniale si affiancano una contabilità analitica oltre ad altri strumenti manageriali di misurazione delle performance;
  • maggiore trasparenza e comprensibilità delle informazioni, requisiti indispensabili per prendere decisioni adeguate e corrette;
  • rappresentazione consolidata dell’ente, includendo imprese partecipate per determinare l’equilibrio economico e finanziario complessivo.

Se si vuole dare piena e concreta esecuzione al “Piano di riequilibrio finanziario pluriennale” approvato dal Comune non si può prescindere dall’attuazione di un sistema contabile integrato multidimensionale. In mancanza, sarebbe come pilotare un aereo senza strumenti di bordo.

Sul piano pratico, l’introduzione di un sistema di contabilità integrato si scontra da un lato con la scarsa preparazione del personale amministrativo e dei dirigenti nella conoscenza e nell’utilizzo di tali strumenti, dall’altro dalla scarsa disponibilità delle risorse necessarie alla formazione, all’investimento in nuovi software e all’assunzione di nuovo personale.

Il grande problema della nostra finanza pubblica impone però l’adozione di strumenti gestionali innovativi, soprattutto negli enti in cui sono presenti gravi squilibri economici e finanziari. Essenziale è mantenere alta la tensione al cambiamento che si traduca in un’occasione di apprendimento per far funzionare al meglio l’ente pubblico in efficienza ed efficacia così da preservare il suo valore anche per le generazioni future.

In un Paese come l’Italia, con un debito pubblico tra i più alti al mondo e con una carenza strutturale di risorse finanziarie pubbliche, valgono per gli enti pubblici quegli stessi principi che impongono alle aziende private di gestire in efficienza ed efficacia le risorse e garantire la sostenibilità economica e finanziaria nel lungo periodo.

E’ anche sulla corretta applicazione di tali principi, oltre che sulle loro capacità politiche, che vanno misurati i risultati raggiunti dagli amministratori. Per farlo, è però necessario un sistema di informazioni integrate, e ciò vale ancor di più per enti ed imprese in crisi finanziaria.

Gli Autori

Dott.ssa Michela Ciuffreda – Dottore Commercialista e Revisore dei Conti

Dott. Nicola di Bari Economista di Impresa GEI e Dottore Commercialista.

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